Marcello Sinigaglia

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Marcello Sinigaglia, pugliese di nascita, è giunto Bologna nel 1977 dove si è formato come attore ed autore presso l’ISMET dell’ Università di Bologna. Tra i suoi maestri ha avuto Raoul Grassilli, Margherita Sergardi, Giorgio Trestini e l’indimenticabile Leo De Berardinis. Sempre a Bologna ha conseguito con lode, la Laurea in Lettere Moderne.

Negli anni ottanta e novanta è stato impegnato con varie compagnie teatrali dove ha interpretato personaggi da Pirandello a Shakespeare, ma infine, dopo un’illuminante stage a Pontedera al Workcenter di Jerzy Grotowski, nel 1989 ha fondato la sua Compagnia del teatro miserabile. Con questa ha messo in scena i suoi primi lavori da autore-cantaattore come Café Chantant di Vicolo Paradiso, Totò il poeta dietro la maschera, Garibaldi mon amour e Ridatemi il nemico, ottenendo anche importanti riconoscimenti del pubblico e della critica.

Negli anni novanta, l’incontro con Gianni Cajafa lo ha portato a Milano dove è entrato in contatto con il mondo del cabaret di Zelig, dei suoi personaggi, dei suoi autori ed inoltre il suo nome è stato in cartellone in serate dove due comici si sono alternati in scena con Claudio Bisio, Emanuela Grimalda e molti altri.

Nell’arco della sua carriera, affiancando al lavoro di attore quello di cantante, ha perfezionato l’uso della voce con maestri come Arrigo Pola, Ruggero Raimondi, Michiko Hirayama e Martina Grosse Burlage.

Nel 1998, anno in cui ha vinto Premio Pasolini per il miglior romanzo con Le ossessioni di un coccodrillo seduttore, si è stabilito definitivamente a Milano dove ha iniziato la sua carriera come insegnante di ruolo nelle scuole superiori, continuando anche lì il suo impegno per la diffusione della cultura teatrale realizzando laboratori con i giovani studenti e portando queste messinscena al di fuori della regione Lombardia in diversi Festival Teatrali dedicati al teatro nella scuola.

Nel 2005, oltre al lavoro di critico teatrale per la rivista digitale Milanodabere, è stato impegnato nella realizzazione dell’ambizioso progetto di cantare e raccontare la storia, là dove la didattica delle scuole colpevolmente si ferma, realizzando tre spettacoli di narrazione: La sirena e l’aviatore, Mattoni di libertà (spettacolo con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica), Ho perso le mie scarpe alla stazione (spettacolo con patrocinio AIVITER – Associazione Italiana Vittime del Terrorismo), rispettivamente il primo sulla resistenza, il secondo sulla Costituzione italiana ed il terzo sugli anni di piombo.

Negli ultimi 9 anni, oltre alla nascita dei suoi due figli Gabriel e Chiara, le vere opere d’arte, hanno visto un rallentamento del suo impegno come attore sul palcoscenico.

Nel 2013 – 2014 ha affrontato con le classi degli ultimi tre anni delle superiori, dove insegna letteratura italiana e storia, il tema del “femminicidio” che hanno ispirato le due mostre Amate Nemiche.

Gli anni dedicati all’utilizzo della voce per il suo lavoro di artista e insegnante gli hanno consentito di elaborare un particolare metodo per conservare e potenziare questo strumento fondamentale per il nostro stare nel mondo e con il mondo, che ha chiamato La voce energetica.

Infine nel 2015 ha deciso di mettere a frutto questo metodo realizzando il corso di training vocale, La voce fuoco dell’anima.